MOLLUSCHI CONTAGIOSI  a cura del dermatologo Dott. Gaetano Scanni (Bari).

Parole chiavi: Infezione virale della pelle da Poxvirus, Molluscum contagiosum, Papule virali, Penescopia

 

Riassunto: esempio di   molluschi contagiosi dei genitali guariti senza asportazione chirurgica con un trattamento topico a base di un derivato della Vitamina A  in gel . La diagnosi dermatoscopica dei molluschi contagiosi comporta vantaggi nella terapia e nella diagnosi differenziale.

 

  

 

Il mollusco contagioso è una neoformazione benigna causata da un virus chiamato Poxvirus che ha come organo bersaglio la pelle e raramente le mucose esterne.  E’ un’infezione contagiosa abbastanza comune, che ricorda  quella provocata dalle verruche con cui talvolta si può confondere. Il mollusco è un corpuscolo rotondo dalle dimensioni di pochi millimetri di diametro, morbido, sollevato dal piano cutaneo che si riconosce per una caratteristica propria cioè quella di avere al centro un’ombelicatura (piccola fossetta) che contiene una materiale granuloso biancastro definito “corpo del  mollusco” dove si trova il virus (Fig 05). Questa fossetta, se non è visibile ad occhio nudo, può essere individuata in dermatoscopia permettendo nei casi dubbi di distinguere i molluschi dalle verruche comuni (Fig 09-10).

I molluschi si trasmettono principalmente per contatto diretto pelle-a-pelle e sono abbastanza frequenti nei bambini. Negli adulti è possibile  un contagio anche per via sessuale con localizzazione ai genitali esterni e zone limitrofe (Fig.04). Infine oggetti personali contaminati potrebbero favorire il passaggio del virus in chi li usa.

In genere su una persona si trovano solo pochi  molluschi ma in alcuni casi ne possono crescere diverse decine con particolare predisposizione nei soggetti che soffrono di dermatite atopica o che hanno le difese immunitarie molto basse (HIV; trapiantati).

 

La terapia è prevalentemente affidata alla piccola chirurgia (curette) o al congelamento con azoto liquido, tecniche efficaci ma in grado di arrecare qualche fastidio specie se esercitate su zone sensibili come i genitali o nel caso dei bambini. Alcuni medici preferiscono provare prima metodi meno aggressivi e solo se non ci sono risultati passare a quelli descritti precedentemente. Anche il laser può essere utile ma notoriamente ha costi più elevati specie se ci sono numerosi molluschi.

E' noto anche che i molluschi possono guarire spontaneamente, con cicatrici se infettati, in tempi che possono essere medio-lunghi (circa 6 mesi) per cui se si sceglie questa soluzione bisogna mettere in conto la possibilità che il paziente involontariamente trasporti il virus in altre parti del proprio corpo (auto-inoculazione) o che si possano contagiare  nuove persone. Nei bambini scolarizzati questa soluzione solleva quesiti facilmente intuibili nei confronti degli altri alunni che frequentano la classe. Come per qualsiasi infezione conta anche la sensibilità ad essere contagiati che varia di individuo ad individuo.

Le foto che seguono (Fig.01-02-03) descrivono la possibilità di una terapia non chirurgica dei molluschi attraverso l’applicazione per 20 giorni di un gel a base di un derivato della vitamina A. Durante la cura si verifica una reazione infiammatoria locale (arrossamento) ma alla fine del trattamento i molluschi scompaiono completamente. Questa soluzione va bene quando i molluschi sono molto numerosi o se il paziente non desidera sottoporsi a terapie più costose ed aggressive (tipo laser, diatermocoagulazione, crioterapia, ecc.).  Quando invece ci sono pochi elementi l’asportazione diretta è la procedura più indicata (Fig.o7).

In alcuni pazienti se i molluschi persistono per diversi mesi è necessario aggiungere degli immunostimolanti specifici per aiutare le difese naturali ad eliminare il virus ed eseguire degli esami del sangue per comprendere se ci sono condizioni particolari che rallentano la guarigione.

 

PARTICOLARITA'

Una volta eliminato il mollusco, il virus non rimane sulla cute come succede per l’herpes o verruche, per questa ragione nei soggetti in buona salute i molluschi tolti non si riformano. Comunque è sempre possibile un nuovo contagio che causerebbe la ripresa ex novo dell'infezione non essendo l'organismo capace di formare una immunità permanente.

Nel caso di molluschi ai genitali è consigliato astenersi dai rapporti fino a quando tutte le neoformazioni non siano state tolte. Il contagio alle mucose interne femminili non avviene come succede invece per alcuni tipi di verruche genitali (condilomi). Comunque chi scopre di avere i molluschi dopo aver avuto già contatti intimi, deve suggerire un controllo al proprio partner. Infatti i molluschi  fanno parte del capitolo delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) modalità che però non riguarda i bambini.

I tempi d'incubazione, se c'è stato contagio, possono essere di qualche mese ma se dopo 6 mesi non succede nulla le possibilità di sviluppare la malattia diventano molto basse. Un monitoraggio ad intervalli da valutare da paziente a paziente può avere qualche utilità (specie psicologica).

Va infine detto che quando tutte le lesioni sembrano essere state tolte la permanenza di qualcuna di piccole dimensioni potrebbe far ripartire l’infezione sotto forma di una recidiva endogena.

Nello studio del dott. Scanni dopo ogni trattamento viene eseguito un controllo in video-dermoscopia (50-200 x) per ridurre il rischio delle recidive endogene (Fig.09).

 

 

Caso n°1

Molluschi contagiosi dei genitali e zone limitrofe guariti senza asportazione chirurgica.
Trattamento con topico a base di derivato della vitamina A in gel.

                                                            Prima della cura

 Fig. 01  Le frecce indicano due molluschi, di cui uno più grande

                                                                            

                                                                               Durante la cura 

 

        Fig. 02   La reazione locale infiammatoria si associa al riassorbimento dei molluschi.

 

                                                                                            Fine cura

 

 Fig.03   Dopo qualche giorno dall'interruzione della cura, la cute ritorna normale senza tracce di molluschi.

 

Caso n°2

 

Fig. 04 PENESCOPIA. Molluschi di piccola dimensione, scambiati erroneamente per ghiandole sebacee ipertrofiche.

 

Caso n°3

 

 Fig. 05  Mollusco contagioso in cui è ben evidente la fossetta centrale tipica di questa neoformazione.

Fig. 06  Un mollusco circondato da eritema. Questo segno può precedere la guarigione spontanea. Oppure essere il segno di un'infezione batterica che si è aggiunta per grattamento o traumatismo locale.

 

Caso n°4

 Fig. o7  La terapia dei molluschi singoli è l'asportazione con la curette. Per i bambini più impressionabili si può procedere con una anestesia locale attraverso uno specifico gel da applicare un'ora prima in occlusiva.

 

Caso n°5

 

Fig. 08  Numerosi molluschi contagiosi in una sede tipica nei bambini. Alcuni sono molto piccoli. 

 

 Fig. 09  Esame dermatoscopico dei molluschi contagiosi. La freccia 1 indica molluschi ben evidenti con il centro leggermente appiattito, la freccia 2 indica invece un mollusco di piccolissime dimensioni. Date le sue misure potrebbe succedere che questa neoformazione sfugga all'asportazione rendendo possibile nel giro di qualche tempo la ripresa dell'infezione (recidiva endogena). La videodermatoscopia con ingrandimento fino a 200 volte permette di ridurre questo rischio individuando anche i molluschi più piccoli.

Fig. 10  Esame dermatoscopico.  Un altro vantaggio nell'eseguire la dermatoscopia durante la visita è quello di  riconoscere una verruca volgare che sebbene possa in alcune situazioni ricordare il mollusco ad occhio nudo, all'esame dermatoscopico rivela  la presenza di alcuni punti neri al suo interno che il mollusco non ha (diagnosi differenziale).

 

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