CONDILOMI DEI GENITALI a cura del dermatologo, Dott. Gaetano Scanni (Bari)

Esistono dei virus (HPV) che colpiscono la pelle formando delle escrescenze che quando si trovano a livello dei genitali prendono il nome di Condilomi.

Attenzione: sono contagiosi per se stessi e per il/la proprio/a partner. Anzi alcuni di questi (genotipi 16-18) nelle donne possono anche favorire il tumore del collo dell'utero (vedi vaccinazione contro HPV).

 

Parole chiavi: Verruche genitali, Creste di gallo, HPV virus delle mucose, Penescopia

 

TERAPIA DEI CONDILOMI - TERAPIA DELLE VERRUCHE GENITALI (Dott. Gaetano Scanni, Bari)

Lo stato dell’arte.

La premessa più importante da cui bisogna partire è che la medicina al momento della scrittura di questa scheda (2013) non dispone ancora di un antivirale specifico capace di bloccare il DNA del virus in maniera definitiva. Questo fatto ha un peso non indifferente nel processo di guarigione sia rispetto alla durata della cura (può essere lunga) sia rispetto all’eradicazione completa (possono esserci ricadute).

Le soluzioni terapeutiche variano in funzione della gravità e della sede dei condilomi.

Alcune terapie possono essere compiute solo da un  medico come la chirurgia, la crioterapia con azoto liquido, l’acido tricloro-acetico, la diatermocoagulazione o il laser. Il loro obbiettivo immediato è quello di distruggere la parte malata dove si trova il virus nella sua “forma attiva”.

Altre terapie invece possono essere affidate direttamente al paziente purché sia in grado di recepire ed eseguire correttamente le istruzioni date dal medico mantenendo con lui un contatto costante durante il corso della cura.

Indipendentemente dal farmaco che si dovrà applicare però bisogna fare i conti con alcuni effetti collaterali locali.  Infatti capita facilmente che intorno al condiloma trattato si sviluppi un’infiammazione talvolta molto evidente. Questo fenomeno quando supera una certa soglia oltre a provocare bruciore e dolore induce la formazione  di ulcere che impongono l’interruzione immediata del trattamento con tempi di recupero medio-lunghi e ritardi indesiderati nel processo di guarigione.

Il monitoraggio a distanza (telefonico o fotografico via e-mail) permette di “contenere” questi effetti avversi tranne nei casi più impegnativi in cui si ricorre a visite di controllo ravvicinate ogni 15 giorni sia per una rivalutazione terapeutica sia per lo svolgimento di esami specifici come la  penescopia o altri test (ac. acetico).

Circa i limiti farmacologici citati all’inizio, il sottoscritto si sforza di ribadire ad ogni paziente che l’eliminazione materiale del condiloma non coincide necessariamente con l’eliminazione del virus in quell’area cutanea (virus latente). Quindi nessuna terapia dalla più economica a quella più costosa può essere esente da ricadute.  Il paziente perciò deve essere consapevole che l’asportazione è solo un atto terapeutico iniziale (possiamo definirlo “cosmetico”) perché invece la vera partita si gioca nella capacità dei tessuti di attivare una risposta immunitaria locale in grado di eliminare o bloccare il più a lungo possibile il virus. Una cura concentrata solo sulla semplice distruzione di ogni singolo condiloma rappresenterebbe una soluzione efficace ma parziale.  

Nello studio del Dr. Scanni dunque la risposta al problema si basa sul perseguimento, non di uno, ma di due obbiettivi contemporanei: rimozione dei condilomi senza determinare forti stress locali, attivazione delle difese naturali contro il virus.  In questa “visione” si è dimostrato più utile creare protocolli diversi per ogni persona in funzione dell’estensione e delle localizzazioni, personalizzando la posologia e risvegliando le difese organiche attraverso immunostimolanti per via generale e/o locale.

Questa è una sfida che può essere affrontata solo grazie alla buona volontà del medico ma specialmente ad una buona  preparazione del paziente.  Se avete dubbi fatevi visitare appena possibile da uno specialista dermatologo.

Nel corso della visita può essere necessario eseguire  tamponi microbiologici  per la ricerca di batteri e funghi da inviare in un qualsiasi laboratorio. In altri casi è necessario aggiungere la ricerca dei virus HPV (papilloma virus umano).  Questa procedura che normalmente è eseguita in ospedali  oggi è disponibile anche nello studio del Dr Scanni . Il prelievo verrà consegnato solo a laboratori specializzati in questo settore. Entrambe le procedure sono indolore perché non invasive.

   Alla fine della genitoscopia nei casi più complessi potrebbe essere necessario eseguire una biopsia della lesione manifesta.

 

PREVENZIONE: il condom.

 

                                                            Fig.01 PENESCOPIA : condiloma papillomatoso su genitali mschili esterni

Prima della cura                                                                              Dopo la cura

 

 

 Una trattazione più completa dell'argomento è disponibile su questo sito al link:

 

                                 "I condilomi nella coppia"

 

 

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posted 2010-11-28

upgraded 2013-12-04