Angiomi dell'infanzia (Emangiomi o Nevi Vascolari) 

a cura del dermatologo Dott. Gaetano Scanni (Bari).

Parole chiavi: Angioma congenito, Voglia di vino

 

Il capitolo di queste imperfezioni che riguardano la componente vascolare della pelle è abbastanza complesso, per questo cercherò volutamente di semplificare lasciando al contatto diretto con il dermatologo di fiducia l’approfondimento specifico di ogni caso.

Fattori ancora sconosciuti possono far sviluppare già in utero (emangiomi congeniti) o nelle settimane successive alla nascita (emangiomi dell’infanzia) delle placche rosso-fragola associate ad una variabile componente nodulare più profonda di colore bluastro.

Chiamati comunemente “voglie” sono costantemente motivo di preoccupazione per qualsiasi genitore finché l’argomento non viene abbondantemente e “ripetutamente” spiegato da un medico. La sede dell’angioma e l’estensione possono ripercuotersi negativamente sull’aspetto estetico ed in alcuni casi, per fortuna rari, anche sulla salute generale.

Per semplificare possiamo affermare che questo tipo di angiomi (vedi foto) hanno sempre una prognosi positiva perché non sono tumori come si sente erroneamente dire ma  “anomalie” che dopo essersi accresciute nei primi 6 mesi iniziano lentamente e regredire.

Entro 5-10 anni la maggior parte di questi inconvenienti scompare lasciando una pelle normale o raggrinzita con qualche capillare superficiale. Dunque la “guarigione” è solo questione di pazienza ed è questa che si chiede ai genitori.

Conviene inoltre farsi spiegare alcuni accorgimenti che possono evitare complicazioni locali e migliorare l’evoluzione dell’angioma.

 

Nelle foto si apprezza il procedere della regressione (aiutata) di tre emangiomi dell’infanzia.

 

 

Situazione ai giorni :  00 - 30 - 60
Situazione ai giorni:  00 - 30 - 80
Situazione ai giorni: 00 - 30 - 60

 

Terapia

Gli angiomi congeniti che si sviluppano sulle palpebre, naso, bocca o sedi in cui è gravemente compromessa una funzione vitale necessitano di essere sottoposti ad un pronto trattamento farmacologico.

Il cortisone per via generale (bocca o parenterale) è storicamente il prodotto più usato perchè permette un controllo della fase di accrescimento specie nei primi 4 mesi. Il suo uso prolungato determina qualche effetto collaterale di cui i genitori devono essere informati. 

Da poco tempo si è anche aggiunto un altro farmaco appartenente alla famiglia dei beta-bloccanti già conosciuto e molto usato in campo cardiologico. La scoperta della sua utilità nella cura degli angiomi è avvenuta fortunosamente quando il farmaco è stato somministrato ad un piccolo paziente che avendo contemporaneamente distubi circolatori e respiratori per un angioma al naso, ha mostrato un rapido  miglioramento di quest'ultimo già nelle prime 24-48 ore. Da allora i betabloccanti sono stati usati più metodicamente in dermatologia con risultati incoraggianti specie dove è richiesta un rapida riduzione di volume. Anche in questo caso è necessario che i genitori sappiano quali effetti collaterali possono svilupparsi ma la maggior parte degli studi dimostra che sono bassi anche se bisogna mantenere una certa prudenza fino a quando non ci sarà abbastanza esperienza con questa nuova cura.  La somministrazione avviene per bocca e necessita di controlli preliminari (ECG/Ecocardio/Glicemia) e di un monitoraggio nei primi due giorni della cura.

E' stata provata anche la via topica (crema) con un certo successo per gli angiomi superficiali.                          

Al momento la cura con i betabloccanti viene cosiderata OFF-LABEL e perciò necessita del consenso informato scritto dei genitori.

Nel prossimo futuro ci si aspetta qualche altra novità dai "famaci biologici" capaci di intervenire sui fattori angiogenetici. 

 

 

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